E' la storia di un pastore che l'autore incontra nel lontano 1913 nella regione antica delle Alpi....A quell'epoca la regione è incolta, i vecchi villaggi abbandonati e l'unica vegetazione che vi cresce è la lavanda selvatica. L'autore la percorre a piedi e la sera trova rifugio nella piccola casa, ben tenuta e curata, di un pastore che vive da solo lassù con le sue trenta pecore e un cane. Dopo una cena frugale il pastore prende un sacco e rovescia in silenzio un mucchio di ghiande sul tavolo, poi si mette a separare quelle buone dalle guaste e le seleziona ulteriormente fino a trovare le cento più belle che conserva accuratamente. Il giorno dopo, prima di uscire, bagna ii un secchio d'acqua il sacco con le cento ghiande selezionate e poi si avvia verso il pascolo con le pecore e il cane, portando con sè, come bastone, un'asta di ferro lunga un metro e mezzo.
arrivato nel punto che aveva scelto, comincia a piantare la sua asta di ferro in terra, fa un buco nel quale deposita una ghianda, poi lo richiude e passa oltre..."...piantava querce. Gli domandai se quella terra gli apparteneva. Mi rispose di no. Sapeva di chi era? Non lo sapeva. Supponeva che fosse una terra comunale, o forse di proprietà di gente che non se ne curava? Non gli interessava conoscerne i proprietari. Piantò così le cento giande con estrema cura....
Da tre anni piantava alberi in quella solitudine. Ne aveva piantati centomila. Di centomila ne erano spuntati ventimila......restavano diecimila querce che sarebbero cresciute in quel posto dove prima non c'era nulla.
...Se J. Giono, in un lontano giorno del 1913, non si fosse avvnturato da solo in quelle lande desolate e non avesse incontrato casualmente il vecchio pastore piantatore di alberi, noi oggi probabilmente non conosceremmo questa storia, ma la foresta a cui ha dato vita continuerebbe ad esistere.
...ma quanti altri pastori, silenziosi esconosciuti, sono esistiti nella storia dell'uomo? Infiniti. Ognuno ne ha un pezzetto potenziale dentro di sè, da sempre.
"Passaggi di vita" Alba Marcoli

5 commenti:
Storia bellissima e di speranza. Me ne nutro con forza per resistere come facciamo tutti e per sperare appunto che qualcosa cambi.
Grazie!
Daniele
grazie per la visitina e per la condivisione delle speranze...a presto
Magari fosse così.
Dentro gli uomini moderni non ci vedo nulla di nobile. Vedo più spesso arroganza, violenza, ignoranza.
Uomini giusti ce ne sono veramente pochi e spesso vengono ignorati, emarginati, ingiuriati.
Io non ho molta speranza anche se faccio comunque piccole lotte quotidiane per migliorare me e il mondo.
Per esempio la mia collega... cerco di migliorarla sempre, anche se fa un po' di resistenza!;)
ce la fai, non ti preoccupare....
Purtroppo è l'arroganza che prevale sulla mitezza, ma io credo sia solo apparenza.Sono in molti che lavorano, nell'ombra, quotidianamente solo per poter essere delle persone accettabili...
Con questo post volevo soprattutto evidenziare questo aspetto... baciotti
BISOGNA AGGIORNARLO 'STO BLOG..FA TROPPO TRISTEZZA COSI' ABBANDONATO.
DAI CAVOLI!
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