domenica 19 aprile 2009

CGILFederazione Lavoratori della Conoscenza Cgil

Appello all’obiezione di coscienza della scuola

La Costituzione della Repubblica italiana e lo Stato affidano alla Scuola, ai suoi dirigenti e ai suoi docenti il compito di garantire il diritto dei minori all’istruzione.

L’articolo 34 della Costituzione recita:
La scuola è aperta a tutti
L’istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita
I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi
La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie e altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso.
L’ONU con la “Convenzione sui diritti dell’infanzia” affida agli stati nazionali lo stesso compito.
L’articolo 28 della Convenzione sui diritti dell’infanzia recita:
1) Gli Stati parti riconoscono il diritto del fanciullo all’educazione, e, in particolare, al fine di garantire l’esercizio di tale diritto in misura sempre maggiore e in base all’uguaglianza delle possibilità;
a) rendono l’insegnamento primario obbligatorio e gratuito per tutti;
b) incoraggiano l’organizzazione di varie forme di insegnamento; secondario sia generale che professionale, che saranno aperte a ogni fanciullo, e adottano misure adeguate come la gratuità dell’insegnamento e l’offerta di una sovvenzione finanziaria in caso di necessità;
c) garantiscono a tutti l’accesso all’insegnamento superiore con ogni mezzo appropriato, in funzione delle capacità di ognuno;
d) fanno in modo che l’informazione e l’orientamento scolastico e professionale siano aperte e accessibili a ogni fanciullo;
e) adotta misure per promuovere la regolarità della frequenza scolastica e la diminuzione del tasso di abbandono della scuola.

L’articolo 29 alla lettera d) sottolinea:preparare il fanciullo ad assumere le responsabilità della vita in una società libera, in uno spirito di comprensione, di pace, di tolleranza, di uguaglianza tra i sessi e di amicizia tra tutti i popoli e gruppi etnici, nazionali e religiosi e delle persone di origine autoctona.

La Costituzione italiana e la “Convenzione sui diritti dell’infanzia”, a quaranta anni di distanza, usano lo stesso linguaggio e sono sostenute dalla stessa etica, rispetto ai diritti dei minori e ai doveri dello stato.

Oggi, al contrario, nel nostro Paese il governo Berlusconi si appresta a esigere che docenti e dirigenti scolastici ignorino il Dettato costituzionale e I diritti sull’infanzia!Infatti il Disegno di legge sulla sicurezza, approvato in questi giorni al Senato e in discussione alla Camera dei deputati, istituendo il reato di soggiorno illegale per i migranti irregolari, implica che tutti i pubblici ufficiali, e perciò, in quanto tali, anche i docenti e i dirigenti scolastici, se a conoscenza del reato, sono tenuti a denunciarlo.
La CGIL e la FLC Cgil chiedono a tutti i docenti e dirigenti scolastici e alle loro associazioni professionali di non subire questa iniqua imposizione, che li costringerebbero a tradire la Costituzione italiana e il proprio ruolo di garanti dei diritti dei minori che vivono nel nostro paese, di qualsiasi colore, popolo o religione essi siano.

Mi vuoi bene anche se sono cattivo?


Donde està mi mamà?...il piccolo coccodrillo si era perso nella foresta, aveva vagato chiedendo ad ogni animale "Sei tu la mia mamma?"..."Sei capace di fare questo?" un ruggito, un barrito una giravolta. Naturalmente no..."poteva"...Quante volte ti succede nella vita adulta di trovare uno uguale a te, uno che capisci e ti capisca: dieci? Non credo, direi di meno. A tre anni, senza saperlo già lo sai, si vede.....Il bebè coccodrillo conclude la sua terribile avventura quando ritrova la mamma. Siamo tutti spossati, noi che abbiamo vagato nella foresta con lui. La mamma invece è tranquillissima: " Ah , sei qui, dove sei stato tutto questo tempo?" e gli dedica un largo sorriso....
Uno smette di leggere e pensa a quante volte si è infuriato, e quanto inutilmente. Quanta rabbia, quanta apprensione sfogata a sproposito, quanti strilli inutili giacchè tardivi, postumi. Un'eperienza terrificante è una lezione di per sè. Se hai rotto una bottiglia e ti sei tagliato, ti sei già fatto male, hai già sperimentato il rischio e il dolore e allora a cosa serve, dopo, una madre che urla....serve che ti consoli, che ti guarisca. Non è mica facile, però...
Urlo di mamma è una gran consolazione per tutti quelli e tutte quelle che non ci riescono. La pinguina è furibonda con il figlio, gli strilla così forte da far volare in giro per il mondo tutti i pezzi del suo corpo...Rompe suo figlio, insomma. Lo manda in frantumi. Il piccolo cerca di recuperare i pezzi ma non li trova....arriva dal cielo la madre: ha tutto con sè, il becco, la coda, le ali. Ha ago e filo, anche. Ricuce tutto...
A volte una mamma perde la pazienza e ti rompe, ma poi le dispiace, poi ti ricuce. Lei è sempre lì...Amarsi-comunque... mi vuoi bene comunque?...fin dove arriva questo amore, dove finisce, Finisce?
La passeggiata di un distratto di Rodari ...la storia è nota. Giovanni esce a fare una passeggiata ed è così distratto ma così distratto che ogni volta che si fissa a guardare una nuvola, un cane che corre, una vetrina, perde un pezzo del suo corpo. I passanti raccolgoni i pezzi e li portano alla madre...quando Giovanni torna a casa senza un occhio, senza una gamba, senza un braccio, ma felice....la mamma sospira, prende i pezzi dal cesto e li rimette al loro posto...lo abbraccia e lo bacia...
...sono le storie che contengono l'errore, che lo assumono su di sè e lo perdonano quelle che ti acquietano e ti fanno dormire. Per le madri, va detto anche che perdonare un figlio equivale a perdonare se stesse.
Se urlando ti ho rotto, amore mio, scusami....
Una madre lo sa Concita De Gregori
a tutte le madri " senza paura, con la fortuna degli audaci, la generosità dei puri, l'allegria dgli innocenti, la malinconia dei saggi"

venerdì 17 aprile 2009

"Non è mai troppa la pietà"
ha detto il prete a un funerale recente.
La pietà però arriva dopo.
Non è mai troppo l'amore prima, piuttosto.

Concita De Gregorio


E' amore anche una coscienza civile, la partecipazione, il non girarsi dall'altra parte, la vigilanza...

non si impara proprio mai, purtroppo