venerdì 20 giugno 2008

Chi è causa del suo mal pianga se stesso




"Uno spettro si aggira per le scuole:

E' L'ESAME DI RIPARAZIONE

che il ministro Fioroni ha deciso di riesumare nel tentativo di arginare l'ammontare del debito formativo, che ormai compete con quello economico come indicatore della cattiva salute del nostro paese.


...il 44% di questi debiti sono in matematica...


...Quali sono le cause di questa disfatta e quali i possibili rimedi?


Partiamo anzitutto dai "COLPEVOLI", cioè dagli studenti delle nuove generazioni....

...nel loro disamore per la matematica gli studenti sono spesso più vittime che colpevoli. Vittime, anzitutto di programmi antiquati e orrendi, in cui sequenze interminabili di tecnicismi vengono loro propinate senza nessuno sforzo per attirarne l'interesse e stimolarne la curiosità.

...Ma, soprattutto, i giovani sono vittime di una mentalità antiscientifica in generale, e antimatematica in particolare, che caratterizza la nostra società e il nostro paese a tutti i livelli. Perchè non si può pretendere che i giovani imparino la razionalità e il metodo scientifico in due o tre ore di lezioni settimanali, quando nel resto della loro vita sono bombardati, da bambini e da adolescenti, da un condizionamento umanistico...che fa a pugni con quella stessa mentalità e quello stesso metodo.

L'unico modo per capire e praticare la matematica è, infatti, far diventare la ragione e la logica una seconda natura: lasciare, cioè, che siano le dimostrazioni e le refutazioni, e nient'altro, a decidere quali affermazioni accettare o rifiutare.

...I razionalisti e i matematici...più che versare lacrime di coccodrillo dovranno rimboccarsi le maniche, in tutti i modo possibili.

Anzitutto, cercando di contrastare le cattive influenze alle quali abbiamo accennato con una sistematica opera di divulgazione che mostri la matematica nella sua vera veste, di Regina delle scienze e dell'Umanesimo, invece che di Bestia Nera dekla Scuola....."


"Il matematico impenitente" Piergiorgio Odifreddi

mercoledì 18 giugno 2008


"Se vuoi costruire una nave,non radunare gli uomini per raccogliere il legno e distribuire i compiti ma,insegna loro la nostalgia del mare ampio e infinito"
(A. de Saint Exupery)

lunedì 16 giugno 2008

Che cos'è l'amor


Kahlil Gibran – "Sull'insegnamento"

E un maestro disse:
Parlaci dell'Insegnamento.

E lui disse:
Nessuno può insegnarvi nulla
se non ciò che già sonnecchianell'albeggiaredellavostraconoscenza
Il maestro che cammina all'ombra del tempio
tra i discepoli non elargisce la sua sapienza,
ma piuttosto la sua fede e il suo amore.
E se davvero è saggio,
non vi invita ad entrare nella dimora del suo sapere,
ma vi guida alla soglia della vostra mente.

L'astronomo può dirvi ciò che sa degli spazi,
ma non può darvi la sua conoscenza.
Il musico può cantarvi la melodia che è nell'aria,
ma non può darvi l'orecchio che fissa il ritmo,
né l'eco che rimanda il suono.
E colui che è esperto nella scienza dei numeri
può descrivervi il mondo del peso e della misura,
ma oltre non può condurvi.
Poiché la visione di un uomo non presta le proprie ali a un altro uomo.
E così come ognuno è solo nella conoscenza di Dio,
ugualmente deve in solitudine conoscere Dio e comprendere la terra.

giovedì 12 giugno 2008


Kahlil Gibran – "Amico mio"
Amico mio, io non sono ciò che sembro.
L'apparenza è come un abito che indosso,
un abito che protegge me dai tuoi interrogativie
te dalle mie negligenze.
Amico mio, l'io dimora in me nella casa del silenzio
e lì rimarrà per sempre,
impercettibile e inavvicinabile.

Non voglio che tu creda ciecamente
in ciò che dico o faccio, le mie parole e le mie azioni infatti
non sono altro che i tuoi pensieri e le tue speranze resi tangibili.
Quando tu dici "Il vento spira verso est",
io confermo "Sì, spira proprio in quella direzione";
perché non voglio che tu sappia che la mia mente
non dimora nel vento ma nel mare.

Tu non puoi capire i miei pensieri
trasportati dalle onde, né voglio che tu lo faccia.
Preferisco navigare da solo.
Quando da te è giorno, da me è notte;
e pure descrivo il mezzogiorno che danza sulle colline e
la furtiva ombra purpurea che attraversa la valle;
perché tu non puoi udire il canto della mia oscurità
né vedere il battito delle mie ali contro le stelle;
del resto, meglio così.

Rimarrò solo con la mia notte.
Quando tu ascendi al Paradiso,
io scendo dall'inferno;
e quando, dalla riva opposta del golfo che ci separa,
mi chiami: "compagno, amico",
a mia volta ti chiamo "compagno, amico"
poiché non voglio che tu veda il mio Inferno.

La fiamma ti brucerebbe gli occhi
e il fumo ti invaderebbe le narici.
E io amo troppo il mio Inferno per fartelo visitare.
Resterò all'Inferno da solo.
Tu ami la Verità,
la Bellezza,
la Giustizia
e io per amor tuo dico che amare è giusto e decoroso,
anche se dentro di me rido del tuo amore.

Ma non voglio che tu lo veda.
Riderò da solo.
Amico mio, tu sei buono, cauto e saggio,
certo, sei perfetto.
Anch'io, benché sia pazzo,
quando parlo con te lo faccio con saggezza e con cautela,
mascherando la mia pazzia.

Sarò pazzo da solo.
Amico o nemico che tu sia,
come posso farti capire?
Anche se camminiamo insieme,
mano nella mano, la mia strada non è la tua.

martedì 10 giugno 2008

sabato 7 giugno 2008

oggi rimaniamo con i piedi per terra

Un saluto a tutte le "solidità" della mia vita

addio

oggi divento
fluida
adattabile
flessibile
trasparente/opaca

assente

Sono le brave ragazze che tengono i diari.

Le cattive ragazze non hanno mai tempo.

A furia di ritocchi, adattamenti comincio ad avere avuto più reincarnazioni del Dalai Lama. Soprattutto ne avrei bisogno di tante altre per capirci qualcosa...troppa fatica!!!!!

tanto

C'è sempre qualcosa!

Il fatto di essere umane ci predispone a una certa quantità di angoscia esistenziale. Questo è un dato di fatto.

Si fa una scelta e se ne paga il prezzo. Tutti.


venerdì 6 giugno 2008

vorrei che questa pagina tornasse bianca...per ricominciare una nuova avventura con voi


Oggi termina un percorso iniziato cinque anni fa.
Succede, è gia successo e accadrà ancora, è la vita.
Lo so e continuo a ripetermelo.

Questo non impedisce al mio cuore di essere colmo di tristezza per i tanti momenti che non condivideremo più. Verrete a trovarci, ci permetterete di far parte della vostra vita per brevi momenti e poi tornerete alle vostre realtà.

Con voi sono stata bene e spero conserviate un buon ricordo di questi anni e che vi siate sentiti anche amati....


Luisa vi ha scritto sul cappello

CODA ALTA E SGUARDO DRITTO PER NON ESSER MAI SCONFITTO

eravate stupendi!!!


Grazie Luisa ....per la torta, per le sorprese, per il buonumore, per la tua sesibilità
All'uscita le lacrime abbondavano bimbi, maestra e mamme

Siamo riuscite a trasmettere loro che le esperienze vanno vissute lasciandosi coinvolgere, esprimendo i propri sentimenti all'interno di un cerchi magico.
Ora tutti al concerto!


mercoledì 4 giugno 2008

GUERRA

"Quando penso a cosa può indurre i barbari a smantellare tutto ciò non riesco a evitare d pensare che centri anche...la memoria di quel che è successo il secolo scorso.......Come se si fossero passati di padre in figlio lo shock di quel lungo terrore, e si fossero giurati che quella cosa lì, in quel modo, non sarebbe più successa.

Credo...che quel lungo respiro di sofferenza abbia suggerito, inconsapevolmente, un sospetto radicato per il tipo di cultura che ha generato tutto quello, o quanto meno l'ha permessso.

....I barbari non tengono in gran conto la storia....Cercano un contesto (una cultura) in cui un secolo come il Novecento torni ad essere assurdo...

...Il tempo corto che i barbari riservano ai pensieri non sembra un sistema per vietarsi idee che possano generare idolatrie?

.....E quel modo di cercare la verità delle cose della rete che intrattengono in superficie con altre cose, non sembra un'infantile ma precisa strategia per evitare di affossarsi in una verità assoluta e fatalmente di parte?

E la paura per la profondità non è forse, anche, un riflesso condizionato dell'animale che ha imparato a sospettare di ciò che ha rqadici troppo profonde, tanto profonde da avvicinarsi al pericoloso statuto del mito?

E il continuo svilimento della riflessione, che va a cercarsi forme volgari o commistioni impensabili, non sembra figlio dell'istinto a portarsi dietro, sempre, un antidoto alle proprie idee, prima che sia troppo tardi?...

Alessandro Baricco "I barbari"

Eppure il vento soffia ancora....

ricordi di un passato ormai lontano....