lunedì 27 ottobre 2008

EMILIO: tutto si fa per te...(si faceva per te)


INSEGNATE ALL'ALUNNO CIO' CHE E' UTILE PERE LA SUA ETA'
E' necesario che il fanciullo non faccia nulla sulla parola; niente è bene per lui se non quello che egli sente sia tale. Forzandolo sempre a studiare ciò che è superiore alle sue forze, voi credete usare previdenza e invece ne mancate. Per armarlo di pochi strumenti vani, dei quali egli forse non farà mai uso, voi gli togliete lo strumento più universale dell'uomo, che è il buon senso; l'abituate a lasciarsi sempre guidare, a non essere che una macchina in mano altrui: Volete che egli sia docile da bambino; ciò significa volere che sia credulo e minchione da grande. Voi gli dite sempre: "Tutto quello che io vi dico di fare è per il vostro bene; ma voi non siete in grado di comprenderlo. Che importa a me che voi facciate o no ciò che io esigo? Per voi stesso voi lavorate".
Con tutti quei bei discorsi che voi gli fate adesso, per renderlo saggio, voi preparate il successo di quelli che potrà fargli un giorno un visionario, un alchimista, un ciarlatano, un furfante o un pazzo di qualsiasi specie per fargliene un tranello o fargli adottare la sua follia.
Occorre che uomo sappia molte cose di cui un fanciullo non potrebbe comprendere l'utilità; ma è necessario ed è possibile che un fanciullo impari tutto ciò che è bene sia conosciuto da un uomo?
Procurate d'insegnare al fanciullo ciò che è utile alla sua età: credete che tutto il suo tempo sarà più che occupato. Perchè volete applicarlo a studi adatti ad una età, alla quale non siamo sicuri che egli pervenga, con danno di quelli che gli convengono adesso? Ma, direte voi, ci sarà poi tempo di imparare ciò che bisogna sapere quando sarà il momento di metterlo a profitto? Io lo ignoro; ma so che è impossibile che lo impari prima, giacchè i nostri veri maestri sono l'esperienza e il sentimento, e mai l'uomo sente bene ciò che conviene all'uomo, se non in rapporti in cui s'è trovato.
Un fanciullo sa che è fatto per diventare un uomo; tutte le idee che può avere dello stato di uomo sono occasioni di istruzione per lui. Ma sulle idee di questo stato, che non sono alla sua portata, egli deve restare in una ignoranza assoluta. Tutto il mio libro non è che una continua prova di questo principio educativo.
Appena siamo pervenuti a dare al nostro allievo una idea della parola utile
abbiamo un grande appiglio su di lui per poterlo guidare; giacchè lo colpisce molto, atteso che non ha per lui che un senso relativo alla sua età e che egli ne vede chiaramente il rapporto con il suo benessere attuale. I vostri fanciulli non sono affatto colpiti da quella parola, perchè voi non avete avuto la cura di darne loro un'idea, che sia adatta alla loro comprensione, e perchè, siccome sono gli altri che s'incaricano sempre di provvedere a ciò che è loro utile, essi non hanno mai bisogno si pensarci da sè, e non sanno cosa sia l'utilità.
"A cosa serve ciò?". Ecco ormai la parola sacra, la parola che determina, fra lui e me, tutte le azioni della nostra vita.
EMILIO Rousseau

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