sabato 24 gennaio 2009

marteresa in un mare di lacrime: dalle stelle a maria stella

Quali sono le basi culturali su cui si sono fondati i programmi della scuola elementare del 1985, che la cosiddetta "riforma Gelmini" ha deciso di stravolgere radicalmente?

Scrivendo di scuola elementare.. .non posso fare a meno di recuperare alla memoria l'esperienza do componente della Commissione Fassino-Laeng...che, negli anni 1981-1983, elaborò i nuovi programmi della scuola elementare......

Una delle idee forti dei programmi del 1985 fu quella di allargare la nozione di alfabetizzazione per fondare quello che è stato denominato come "il bambino della ragione"...E per rendere la scuola elementare qualcosa di più della scuola degli elementi, del "leggere, scrivere e far di conto", ma una scuola che desse effettivo spazio autonomo al ragionamento scientifico, alla formazione storico-sociale, all'immagine e all'arte, alla musica e al movimento, alla drammatizzazione e alla lingua inglese....

E si parlò di pluralità di docenti per rendere più specializzati gli insegnanti elementari, che non potevano più essere tuttologi...

Leggendo il Decreto n. 137 (oggi legge 169/2008) con cui il ministro Gelmini manda all'aria l'attuale funzionamento della scuola primaria, senza alcuna consultazione tecnica, si resta a dir poco sconcertati,. Il riferimento è solo alla Finanziaria, come se la scuola assorbisse una gran parte del Pil....Nei provvedimenti della Gelmini c'è l'idea berlusconiana che i problemi complessi si affrontano con operazioni di grande semplificazione.

Il ritorno all'ordine e alle buone ,maniere sarebbe garantito dal cinque in condotta e dal recupero del grembiule, che, come ha scrtto il grande maestro Mario Lodi...può far credere che i bambini di una certa classe siano tutti eguali, mentre sono tutti e sempre molto diversi. Ed è di questa diversità che la scuola di deve far carico e che è senza dubbio uno dei punti di forza della nostra attuale scuola primaria: la quale è una scuola accogliente, che ha consentito una buona integrazione degli allievi disabili, con la presenza dell'insegnante di sostegno e la riduzione del numero degli alunni per classe....Ciò aumenta il rapporto generale insegnanti-alunni, ma costituisce una peculiarità positiva del nostro paese, perche, come è stato provato, dal punto di vista scolastico e personale, questo sistema fa progredire di più i bambini e i ragazzi in situazione di disabilità, i quali sono meglio sollecitati, anche accademicamente, dal contatto quotidiano con coetanei a sviluppo tipico....

Ma il problema proprio di questo anni è l'immissione massiccia...di bambini migranti, provenienti da culture e lingue diverse, di cui la legge 169/2008 non mostra alcuna contezza...La nostra scuola ha accolto in modo sostanzialmente soddisfacente gli studenti di lingua e cultura diversa da quella italiana.....Ed è l'interazione con i coetanei italiani in classe, nella ricreazione, nel gioco, nel momento della mensa, il fattore più importante di vera integrazione e apprendimento, in un'età in cui è molto più facile imparare la lingua e la cultura del paese di accoglienza....

senza dire dell'ingenuità docimologica di ritenere che ilvoto in decimi, inserito nella legge Gelmini e condiviso da molti, renda più precisa la verifica degli apprendimenti scolastici...

...l'introduzione del cinque in condotta...senza sapere che i modi per combattere le possibili tendenze asociali di alcuni ragazzi sono altri: ad esempio dar loro delle esperienze di vita, lavoro e apprendimento collaborativo...

Quando la Commissione Fasssino-Laeng elaborò le prime linee di sviluppo de quadro culturale-educativo della scuola elementare nel 1982, la bozza fu fatta circolare tra tutte le scuole elementari allora esistenti, per raccogliere poi le osservazioni e i commenti di tutti gli insegnanti del paese....

Un profondo valore, sviluppato,nei più di vent'anni passati da allora, dai nostri insegnanti elementari, è stato quello della collaborazione e della gestione collegiale del gruppo di ragazzi, rendendo possibile l'emergere di singole potenzialità e il poter rispondere a bisogni differenziati....

C. Pontecorvo

6 commenti:

Anonimo ha detto...

In che senso?
Non puoi buttare lì queste cose, lo sai che mi preoccupo!

Anonimo ha detto...

Come non lo sai? I leghisti volevano ed ancora vogliono fare le classi ghetto, pardon "ponte"....

Difficile sperare che una qualunque norma preveda un concetto che anche solo si vicini all'integrazione.

E questo é gravissimo perché in questo modo gli si "insegna" fin da quell'età che ci sono bambini che non sono uguali a loro; in sostanza invece di insegnare loro l'uguaglianza tra la gente ed il rispetto del prossimo li si fa crescere già razzisti da piccoli.

Scusa se mi sono permesso di commentare soprattutto le ultime tue parole del post ma le ho sentite con particolare forza.

Anonimo ha detto...

Eh ma lo sappiamo lo sappiamo bene, Daniele. E guardiamo a tutto questo con un misto di incredulità, orrore, rabbia. Finirà questo incubo o deve durare ancora molto? Il mio povero cuore non reggerà per molto.

marteresa ha detto...

Devo ancora completare il post...le parole non sono mie,ma di Matilde Pontecorvo.
Sono contenta che ancora qualcuno "senta con particolare forza" e si indigni davanti alle decisioni-brivido della riforma.
Tutte noi siamo molto preoccupate per i bambini, per tutto ciò in cui abbiamo creduto e costruito,giorno dopo giorno,in maniera
collegiale. Il confronto ci ha permesso di crescere e di fornire un'offerta formativa migliore...
E ora?
Stop:dimentica!
Niente compresenze.
Basta programmazione collegiale.
Maestra prevalente/unica
Classi con 26-29 alunni
Tuttologhe
....
si potrebbe continuare in eterno: è esattamente la direzione contraria a quella in cui ci siamo mosse per anni
Clima da
"chi ca vusa pusè, la vaca l'è sua"
(Chi urla di più, ha la mucca)
Faciamoci sentire!!!!

marteresa ha detto...

Pardon...Facciamoci sentire

Anonimo ha detto...

Vogliono affossare la scuola per avere le loro scuole

Vogliono indottrinare con i Mac Donalds e le scuole private (e cattoliche...)

La cultura fa paura, il libero pensiero fa paura; loro vogliono cancellare la capacità di pensare, ragionare e formare opinione non omologate.