
Quel che mi viene in mente è il geometrico crollo di un muro -l'istante in cui cede un punto della struttura, e tutto collassa. Perchè solida è la parete di pietra, ma nel cuore porta sempre un incastro debole, un appoggio malfermo. Nel tempo abbiamo imparato con esattezza dove -la pietra nascosta può tradire. E' nell'esatto punto in cui appoggiamo ogni nostro eroismo, e ogni nostro sentimento religioso: è dove rifiutiamo il mondo degli altri, dove lo disprezziamo, per istintiva certezza, dove lo sappiamo insensato, con totale evidenza. Solo Dio ci basta, le cose mai. Ma non è sempre vero, non è vero per sempre. Basta alle volte l'eleganza di un gesto altrui, o la gratuita bellezza di una parola laica, lo scintillio di vita, raccolto in destini sbagliati. La nobiltà del male, a tratti. Filtra allora una luce, che non avremmo sospettato. Si spezza la certezza di pietra, e tutto crolla. L'ho visto in tanti, l'ho visto in Bobby. Mi ha detto - ci sono un sacco di cose vere, intorno, e noi non le vediamo, ma loro ci sono, e hanno un senso, senza nessun bisogno di Dio....
nell'assenza di senso, il mondo pur tuttavia accade, e in quell'acrobazia di esistere senza coordinate c'è una bellezza, perfino una nobiltà, talvolta, che noi non sappiamo...l'eroismo di una quache verità
"Emmaus" Alessandro Baricco