..."Le probalità che uno solo dei tuoi antenati morisse negli anni dell'infanzia erano vertiginosamente alte", aggiunse e, a partire da quel momento, le parole gli sgorgarono fuori a cascata. "perchè non si tratta soltanto della peste nera, sai. In effetti, tutti i tuoi antenati sono diventati grandi e hanno avuto figli, persino quando sono capitate le peggiori catastrofi naturali, persino in tempi in cui la mortalità infantile era molto elevata. Molti, naturalmente saranno stati colpiti da una o più malattie, però ce l'hanno sempre fatta. Da questo punto di vista, tu, Hans Thomas, sei stato a un passo dalla morte cento miliardi di volte: la tua vita su questo pianeta è stata minacciata dagli insetti e dalle bestie feroci, dalle meteore e dalla folgore, dalle malattie e dalle guerre, dalle inondazioni e dagli incendi, dai veleni e dai tentativi di assassinio. Nella battaglia di Silklestad, per esempio, tu sei stato ferito centinaia di volte. Perchè di sicuro avevi antenati da tutte due le parti. In realtà eri in guerra contro te stesso, contro le tue possibilità di venire al mondo mille anni più tardi. La medesima cosa, lo sai, è avvenuta nell'ultima guerra mondiale. Se, durante l'occupazione, il nonno fosse stato colpito a morte dal fucile di qualche bravo cittadino norvegese, nè tu nè io avremmo visto la luce. Il nocciolo della questione è che questo si è verificato diverse milioni di volte nel corso della storia. Ogni volta che le frecce volavbano sibilando nell'aria, le tue probabilità di nascere venivano ridotte al minimo. Eppure, Hans Thomas, ora tu sei qui, seduto a parlare con me! Riesci a capirlo, quest?"
"Credo di sì" risposi; pelomeno credevo di capire l'importanza della foratura della nonna.......
..."Ti sto descrivendo un'unica, lunga catena di casi fortuiti" rispose il pater. "In realtà, quella catena risale sino alla prima cellula che si divisa in due dando il via a tutto quanto oggi cresce e germoglia su questo pianeta. Le probabilità che, nel corso di tre o quattro miliardi di anni, la mia catena non si spezzasse erano talmente infime da risultare pressochè impensabili. Eppure ci l'ho fatta, per la miseria! Alla faccia di tutti, ce l'ho fatta. E la mia ricompensa è l'incredibile fortuna di vivere su questo pianeta insieme con te. E di capire quanto è fortunato il più piccolo dei lombrichi a vivere su questo stesso pianeta."
"E che ne è degli sfortunati?" domandai.
"Non esistono!" esclamò il pater, quasi gridando. "Non sono mai venuti al mondo. La vita è una grande lotteria, in cui vengono estratti soltanto i biglietti vincenti".
Poi tacque e rimase a lungo a guardare il mare....
...Il tempo ci rende adulti. E il tempo fa sì che antichi templi crollino e che isole ancor più antiche sprofondino nel mare...
...ma qualcosa, dentro di me, sa che c'è ancora un jolli in giro per il mondo. sarà lui a far sì che il mondo non si addormenti...
"L'enigma del solitario" Jostein Gaarder
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